venerdì 10 novembre 2017

Il polso artificiale nella letteratura narrativa - The artificial wrist in the narrative literature


La sostituzione protesica dello scafoide, trova un buon riscontro in letteratura. L'impiego è oggetto di pareri contrastanti e di accese discussioni tra le varie scuole. Le prime protesi erano fatte in vitallium e sono state proposte da Waugh e Reuling nel 1945, da Metcalfe nel 1954 e nel 1963 da Agner, il quale però la fece in materiale acrilico.
Merito va anche a Swason che propose nel 1962 un modello flessibile, di forma anatomica, realizzato in elastomero di silicone.
Con studi futuri, si è virato sul titanio. Migliore per le reazioni sinovitiche ed alterazioni ossee di tipo litico.
Eaton, invece per evitare l'uso di materiali esterni, usò materiali biologici tipo il tendine. Oggi si arriva all'uso di pirocarbonio,introdotta da Pequignot e Allieu, denominata APSI. Essa presenta una forma ovoidale, che sul piano frontale la fa apparire sferica, articolandosi con la faccetta scafoide del radio, mentre sul piano laterale ha una forma ellissoidale. Questo consente una mobilità adattiva e tridimensionale, sincrona con i movimenti delle ossa della prima filiera. Questa forma la rende quindi adattabile alla cinemativa della radio-carpica e non richiede alcuna fissazione allo scafoide distale.

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